SANTO DOMINGO DE LA CALZADA - lunedi' 14 luglio 2002
Logroño - Campanile della
Cattedrale Logroño - La Cattedrale in
controluce Santo Domingo de la Calzada -
Campanile Santo Domingo de la Calzada -
Chiesa Santo Domingo de la Calzada -
Philippe ed Anne Ieri
non ho scritto nulla. E' stata una tappa
cruciale. Torres del Rio ci ha veramente
colpiti. Abbiamo visitato prima di andare a letto, la mostra
bibliografica sul "Camino", allestita con passione da
Carmen, su testi multilingue ed una ampia panoramica
iconografica. Partenza, ieri, come d'abitudine,
alle sei. Alle 10.30 eravamo a Logroño, capitale,
molto bella, della Rioja, la regione spagnola dove producono
il famoso Brandy contrassegnato dal Toro Nero e i migliori
vini neri della penisola. Sosta lunga per acquistare
l'Imodium (antidiarroico) in farmacia, dove trovo anche i
due ragazzi sloveni incrociati in treno a Bayonne e quindi
sui Pirenei e .... a Los Arcos. Acquisto anche un nuovo
sacco a pelo, da soli 500 grammi! Spedisco quindi a casa, in
posta, un consistente sacco di circa 7 kg di cose inutili
(sacco a pelo cecoslovacco, libri, vestiario). Così
alleggerito, non mi accorgo nemmeno del peso della bottiglia
di rosso che ho comperato, per alleviare i momenti di
tensione .... (... che bieca scusa!). Ripartenza per Navarrete, dove il
rifugio è al completo. Si decide di procedere per
un'ulteriore ora e mezza, per giungere fino al rifugio di
Ventosa. Giungiamo nel tardo pomeriggio. Il
sole, che raggiunge sulle mie orecchie i 46 gradi (!), mi
punisce per aver dimenticato il beretto nello zaino e per
aver scordato di mettere la crema solare a protezione 32 che
mi sono portato dietro. Giunti in rifugio - splendido - mi
accorgo di avere le orecchie bruciate, letteralmente
"grigliate", fino a vedere la cartilagine bianca: sembro un
lebbroso! Ventosa è collocata in cima
di una collinetta brulla: il rifugio è collocato
sotto l'interessante chiesetta di San Saturnino. Nella
cucina ben attrezzata mi esibisco in una spaghettata al
tonno, avendo trovato degli spaghetti con pasta di grano
duro, che viene apprezzata dai miei colleghi di codata, da
due ciclisti francesi (Anne-Laure e Philippe di S.te
Hélène sur Isère) e l'instancabile
Gesuina. Accompagnamo gli spaghetti con l'ottimo vino di
Logroño, che ci accompagna in un profondo sonno, a
coronamento di una tappa di oltre 40 km. Stamane partenza alle 6.30
(è domenica!), caffé ad Azofra, dopo essere
passati per la bruttissima Najera, costruita sotto uno
sperone di roccia (l'unica cosa interessante, il Monastero
di Santa Maria la Real é chiuso per restauro!),
giungiamo alle 13 a Santo Domingo. Troviamo sistemazione nel primo
rifugio, l'oscuro monastero delle benedettine. Rifugio
modesto, con l'acqua della doccia gelida! Non riusciamo a scaldarci, a letto,
nemmeno con il sacco a pelo! La giornata è freddissima
(temperatura massima 16 gradi). Troviamo, vicino alla Chiesa
di San Fancesco, un angolo con panchine al riparo dal vento
gelido e ci scaldiamo un poco le ossa, guardando i
tantissimi nidi di cicogna. Mi devo prendere un'aspirito. La
doccia ghiacciata con il corpo ancora bolente, mi sta
provocando una sfebbrata! Incontriamo altri pellegrini che si
sono sistemati nel piò accogliente rifugio
municipale. Beati loro! Come la maggior parte dei monumenti
spagnoli, anche la splendida Cattedrale di Santo Domingo
(quella famosa, che tiene al suo interno, in una ampia teca,
due polli bianchi vivi!) è parzialmente chiusa per
lavori di restauro. Troviamo Gesuina, giunta in
città alle 17.00. E l'anima? Giace. Muta. Silenziosa.
Elabora al suo interno, complice la sofferenza del corpo,
gli stimoli percettivi del pellegrinaggio, la violenza della
luce di Spagna, la brutalità del vento, il grande
freddo, i maestosi silenzi delle chiese gotiche. Non è, la mia anima, ancora
mondata. Esce, di tanto in tanto, dal profondo del cuore un
urlo di rabia, sintomo di un dolore forte. Le notizie che arrivano da casa
sono sempre meno confortanti: mia figlia è l'esatto
contrario di quello che ho sempre ritenuto essere una
"persona"! Si sta riducendo ad un "oggetto":
un individuo reificato irreversibilmente. La "cosizzazione"
del suo essere, del suo esistere è talmente violenta
che prove, nei suoi confronti, momenti di sconfortante
ribrezzo. Non riesco a provare, cristianamente, nessun senso
di pena. Dopo aver bevuto, nel bellissimo
viale alberato nel centro di Santo Domingo, una birra con i
due ciclisti francesi, partecipo, alle 20.00 alla Messa del
Pellegrino, nell'indifferente silenzio dei due galli. Quindi
ottima ed abbondante cena dalle Suore (con lauti
"ripassini"), al solito prezzo "politico" di 6
euro. Santo Domingo de la Calzada -
Statua di Santiago Santo Domingo de la Calzada -
Chiesa Santo Domingo de la Calzada - I
famosi galli nella Cattedrale Santo Domingo de la Calzada -
Cicogne