SANTIAGO - Martedì 6 agosto 2002

Santiago - I frequentatissimi bar e trattorie del centro

Santiago - Una delle strade principali

Santiago - Un imponente palazzo

Ieri, dopo colazione, dopo aver lasciato la pensione, pronto per partire, sono andato, con una discreta ansia, ma consapevole che questo atto era uno degli "obiettivi" non scritti del pellegrinaggio, a confessarmi.

Ho dovuto attendere che giungesse un sacerdote che parlasse italiano e, quindi, ho "vuotato il sacco". Vent'anni, forse ventidue, che non mi avvicinavo al sacramento della confessione. E' molto cambiato, in questo "breve" lasso di tempo. Il sacerdote è una persona straordinaria, dotata di un carisma fortissimo: di fronte a lui ero trasparente: mi ha letto l'anima con serena ironia. Gli ho detto tutto. Tutto ha capito.

Mi ha indicato con grande semplicità la strada da percorrere (la penitenza!). Poi, mi ha assolto.

Mi sono sentito molto leggero.

Le difficoltà logistiche per uscire da Santiago persistono: treni tutti prenotati, aerei carissimi, bus presi d'assalto.

Devo stare ancora un giorno in città. Partirò quando potrò.

Ritrovo pensione in centro, nello stesso "hostal" che mi ha alloggiato sino ad ora.

Pranzo, passeggio, prego fino a sera. Ceno e vado a dormire.

Mi godo la città non da turista, da esterno, ma riesco a viverla "da dentro".

Oramai, a Santiago, ho concluso il "Camino".

Santiago - Tramonti

Santiago - Tramonto ... del "camino"

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