PUENTE LA REINA - mercoledi' 10 luglio 2002
Verso l'Alto del Perdon -
Alba Verso l'Alto del Perdon -
Panorama Verso l'Alto del Perdon - Campi di
grano Verso l'Alto del Perdon -
Pellegrini silenti Alto del Perdon - Statue dei
pellegrini Alto del Perdon - Mulini
eolici Non
ho dormito tutta la notte. Ho riflettuto con calma. Poi mi
sono lasciato sopraffare dalla rabbia. Sono uscito nella
ventosa e gelida notte spagnola. Ho pensato di ritornare a
casa, in aereo. Ma forse no, forse è questo uno dei
motivi per cui sono su questa strada. Sono rientrato,
agitato, nella camerata. Complice il sacco a pelo concepito
per i rigidi inverni cecoslovacchi degli anni '70, mi sono
svegliato alle cinque madido di sudore. Partenza alle sei. Alba alle sei e
trenta, su una Pamplona ancora insonne a seguire l'odore
acre dei tori, del vino, della virilità. Un'alba
violenta, che infuoca progressivamente i campi di grano, le
colline. Frastornati dall'improvvisa
intensità della luce, abbiamo sbagliato strada.
Quattro chilometri in più per ritrovare, Jean Claude,
Carlos, io ed altri due pellegrini, la retta via. Facile metonimia della
vita. Chi si perde può, a fatica,
avendo anche l'umiltà di tornare indietro, ritrovare
la sua strada, la strada della sua anima! Dopo aver by-passato l'Alto del
Perdon, con i suoi imponenti mulini eolici, bianchi, che si
stagliano su un cielo blu intenso, passando vicino alle
originali statue di ferro dedicate ai pellegrini, salutiamo,
dall'alto, Pamplona ed i Pirenei oramai lontani. Giungiamo affaticati a Puente la
Reina, dove possiamo constatare la nostra stanchezza e
curare le "piaghe" ai piedi. Un medico spagnolo - pellegrino con
la moglie - mi ha dato la cura: ago e filo; bucare le
vesciche con l'ago disinfettato e lasciare dentro il filo,
affinchè dreni il liquido. Per tutta la strada, la sofferenza
dei piedi è stata stemperata dalla sofferenza
interiore. Ah, bambina mia, che triestezza
..... Si è ricollegato anche il
francese François. Dopo aver cenato rapidamente nello
splendido rifugio di Puente la Reina, Carlos ha dato il buon
esempio, tagliandosi e cucendosi le vesciche. Subito dopo
l'ho seguito: mi sono cucito e mie vesciche: le ho
punzecchiate da più lati, ma sono talmente grosse che
il liquido non vuole fuoriuscire! Giunge, affrante, anche Marisa,
franco-spagnola, reduce da due notti "sanfirminiane" a
Pamplona! Telefono a casa e sento le ultime
notizie su questa mia povera figliola .... Mi convincono - e mi convinco
definitivamente - a non tornare a casa. Faccio due passi per il centro
della città, molto bella, vado a vedere il famoso
ponte e quindi, alle venti, a dormire: oggi, per
l'agitazione, non sono riuscito a fare nemmeno la
siesta! Se il piede tiene, domani, in
tranquillità, giungerò ad Estella. Puente la Reina - Il confortevole
rifugio Puente la Reina - Il centro in
controluce Puente la Reina - Il famoso
ponte Puente la Reina -
Cicogne