Leon - La Cattedrale, lato
sud Leon - La Cattedrale, ingresso
principale Leon - La Cattedrale, il
rosone Leon - La Cattedrale, il portico
istoriato Quella
perfida, piccola "ampulla" sul migliolo sinistro del piede,
mi fa impazzire, Ieri sera ho preso l'aspirina e sono andato
a letto alle 8.00. Questa mattina, sveglia alle 5.00,
sono sudatissimo. Il piede e il dito mi sembrano a
posto. Facciamo dieci chilometri e il
migliolo del piede mi fa, progressivamente, impazzire. Come
è possibile che un piccolissimo dito di piede possa
letteralmente abbattere un uomo alto 190 cm e dotato di
cento chilogrammi di massa? Sento la febbre che mi brucia le
ossa. Saluto frettolosamente l'amico Jean Claude e, in
autostop, torno a Leon. Mi trascino in ambulatorio medico,
dove mi curano l'ascesso al mignolo. Non è infetto,
per fortuna. Prognosi: tre giorni di stop. Riposo assoluto;
una medicazione al giorno; piede in alto. Non torno al troppo freddo rifugio
municipale. Vado all'albergue delle monache benedettine del
Collegio di Santa Maria di Carbajal. Aprono solo alle 11.00.
Dovrò chiedere se mi terranno un paio di giorni. Sono
seduto al sole, tremando per la febbre, in una panchina
della piazza davanti al monastero. Un dilemma mi lacera. Potrò
continuare il Cammino, visto che il problema dipende dagli
scarponi, nati per escursioni in alta montagna e troppo
rigidi per camminare in pianura? O sarà meglio
ritornare a casa, alla luce anche di quello che sta
capitando alla mia famiglia, a Gorizia? Andrò a chiedere lumi a
qualche sacerdote, sperando trovarne qualcuno che capisca
l'italiano. Intanto, mi farò almeno una giornata di
riposo, poi si vedrà! C'è indubbiamente una
"mistica" del Cammino. Come mi ha detto una signora di
Madrid, in cammino con marito e figlioletto, "El Camino te
habla!", il cammino di parla. Ed è vero. Cosa mi dice, ora, il cammino, con
questo repentino ritono a Leon? Cosa devo trovare a
Leon? Stupendo ed accogliente l'albergue
delle benedettine. Dormo, tra brividi di freddo, quasi
quattro ore continue. Mi sveglio, sono infreddolito e
debolissimo. Mi devo cambiare la biancheria, madida di
sudore. Vado in cortile, al sole, a riscaldarmi. Trovo
Marialuisa e Lena: partiranno stasera, alle 22.00, in treno
per Barcellona, dove percorreranno un rapido itineriario
sulle orme di Gaudì (di cui viene celebrato il
150° della nascita). Alle 15.00 sono nero di fame. Ho
ancora freddo e, nonostante i quasi 40° di temperatura,
giro in maglione. Esco dal Monastero ed incrocio
Marta, simpatica insegnate di spagnolo di Barcellona. La
individuo come la signora oberata dal peso dello zaino
più volte incrociata durante le precedenti tappe.
Pranziamo assieme. Mi racconta di lei. Le racconto di
me. Mi suggerisce di prendere scarpe di
ginnastica, al posto delle pedule. Troviamo un grande
magazzino in cui, pero', non troviamo scarpe del mio numero
(47,5). Rientro in Monastero. Parlo con la
Superiora della mia necessità di confrontarmi con
qualcuno. La suora si attiva e, dopo un poco, mi viene
comunicato che stasera, dopo la messa, potrò avere un
sostegno spirituale con un sacerdote che parla
italiano. Leon - Le terse linee gotiche della
Cattedrale Leon - Particolare della
Cattedrale Leon - L'interno accogliente del
rifugio delle Benedettine Leon - La Cattedrale: il rosone e
le famose, splendide vetrate Leon - La Cattedrale, vista dai
vicoli vicini Leon - La "piazza del grano", con
la Chiesa delle Benedettine