La Chiesa di San Giuseppe a Dolegna
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La Chiesa di S. Elena a Mernico
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La Chiesa di S. Leonardo a Scrio'

Il borgo medioevale della Chiesa di Scrio'
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La Chiesa dei SS. Vito e Modesto a Ruttars

Interno della Chiesa dei SS. Vito e Modesto a
Ruttars

Il disegno originale della Chiesa dei SS. Vito e
Modesto a Ruttars

Il "libro mastro" conservato in sacristia che
testimonia le varie fasi della costruzione della
Chiesa di Ruttars



Interessanti particolari della Chiesa dei SS.
Vito e Modesto a Ruttars
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La Chiesetta della Madonna del Rosario a Lonzano
Inferiore
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La panoramica Chiesa di S. Giacomo a Lonzano
Superiore
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La Chiesetta votiva di S. Halaena a
Vencò
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DOLEGNA
Chiesa di S. Giuseppe
Sorge sulla
piazza, nel cuore del paese, la chiesa parrocchiale
di Dolegna, dedicata a S. Giuseppe.
Complesse sono
le vicende di questo edificio che esisteva
già nel secolo XVIII in forma di piccola
cappella, ma fu completamente ricostruito nel 1927
su progetto dell'architetto Silvano Baresi, dopo
essere servito da prigione quando, durante la prima
guerra mondiale, fu istituito a Dolegna il
tribunale militare.
Nella
ricostruzione andarono perduti anche gli affreschi
del popolare pittore, nativo di Nimis, Jacun Pitor,
che decoravano la costruzione settecentesca, alla
quale era stata aggiunta una navata attorno al
1840.
L'esterno
dell'attuale parrocchiale ha una facciata semplice,
accanto alla quale veleggia il campanile che
già apparteneva al precedente
edificio.
All'interno, il
presbiterio è decorato con dei dipinti
murali a tempera, datati 1940, che appartengono
alla mano di Tiburzio Donadon, pittore abile e
tecnicamente capace attivo soprattutto nel
pordenonese (sue terre natali). Tra i soggetti,
troviamo, oltre ai Simboli degli Evangelisti e ad
una bella Annunciazione, Il Pavone che rinasce
dalle ceneri, simbolo della Resurrezione di Cristo
e un Pellicano che si lacera il petto con il becco
per nutrire i suoi piccoli, memento del sacrificio
di Gesù sulla croce.
Completa il
ciclo di pitture un S. Giuseppe benedicente dipinto
sul soffitto della navata, inquadrato in una
cornice mistilinea, con l'attributo della verga
fiorita. Sotto di lui, fa bella mostra di sè
la cupola della Chiesa di S. Pietro a
Roma.
Nel presbiterio,
trovano posto, oltre a due statue lignee di bottega
valgardenese, rappresentanti S. Giuseppe e Cristo
Bambino e una Madonna in preghiera, due bei
reliquiari a busto, in lamina metallica
impreziosita da pietre vitree. L'altare maggiore,
realizzato con marmi misti, va cronologicamente
ricondotto al periodo immediatamente posteriore
alla ricostruzione della chiesa (1927), come
documentato da una lapide esistente all'interno
della Chiesa.
Colpisce, poi,
l'attenzione per l'originalità della tecnica
pittorica e del soggetto, il dipinto, posto sopra
la cantoria, realizzato dal pittore L. Castellan
nel 1942, raffigurante una Scena di battaglia aerea
con l'apparizione del Cristo: la tela ricorda le
aeropitture del futurista Tullio Crali.
Arricchiscono
ulteriormente la decorazione della parrocchiale
alcuni stendardi processionali in seta ricamata e
dipinta realizzati da C. Del Neri intorno al 1930,
e quattordici stazioni della Via Crucis ad
altorilievo.

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MERNICO
Chiesa di Sant'Elena
È immersa
nel verde su una delle colline che dominano il
territorio di Dolegna, in località Mernico,
la graziosa chiesetta di S. Elena detta comunemente
"degli sposi".
Questa
costruzione, risalente al XVI secolo, si presenta
con una facciata sobria, preceduta da un porticato
sostenuto da due colonne e aperto su tre lati.
Accanto alla chiesetta, campeggia il campanile a
vela, rifatto nel 1937.
All'interno, il
presbiterio, affrescato dal pittore Giacomo
Meneghini, detto Jacun Pitor, nel 1875, presenta le
figure dei quattro Evangelisti e della colomba,
simbolo dello Spirito Santo.
Lungo la navata,
sulla parete sinistra, si apre una nicchia entro la
quale trova posto, protetto da un cancelletto in
ferro battuto, il Battesimo di Cristo realizzato
nel 1894 da Jacun Pitor. Alle figure del Cristo e
di S. Giovanni Battista fa da sfondo un paesaggio
fluviale, inoltre non mancano la colomba, simbolo
dello Spirito Santo e la SS. Trinità,
rappresentata dall'occhio nel triangolo. In basso
l'iscrizione: "ECCE. FILIUS. MEUS. DI LECTUS/ECCE
AGNUS DEI".
In occasione del
Giubileo del 2000, sul parapetto del coro, sono
state dipinte, come simbolo di unità, le
sette chiese comprese nella parrocchia di
Dolegna.
Lungo le pareti
della navata si possono ammirare le 14 stazioni
della Via Crucis realizzate ad altorilievo in
stucco.
L'altare
maggiore, datato 1907, è realizzato in marmo
ed è decorato da due statue in legno
intagliato e dipinto con le immagini di Sant'Elena"
e di un Angelo adorante, risalenti entrambe alla
prima metà del secolo XX.
Una bella
acquasantiera a muro in pietra, collocata sul lato
destro della navata, fa parte dell'arredo originale
della chiesa e si può pertanto datare alla
seconda metà del XVI secolo.
Diversi sono gli
elementi che si possono ricondurre alla
sistemazione ottocentesca della chiesetta: tra essi
il portale ligneo, il palco di cantoria e il fonte
battesimale a fusto.
I banchi sono
riconducibili ad un intervento di sistemazione
della chiesa degli anni '40 del 1900.
Lungo le pareti
della navata si può ripercorrere la Via
Crucis attraverso quattordici stazioni ad
altorilievo.

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SCRIO'
(Skrljevo)
Chiesa di S. Leonardo
Risale alla
seconda metà del XV secolo questa pittoresca
chiesetta posta sulle colline che dominano il
territorio di Dolegna.
L'edificio, ad
aula rettangolare, è preceduto esternamente
da un portico a capanna chiuso su due lati. Sulla
destra, si erge una torre campanaria piuttosto
bassa, con cuspide a piramide acuta, di fattura
recente e popolare.
Degno di nota
è il portale d'ingresso ad arco acuto datato
1532, in legno inciso con dei rosoni è
tipico del gusto tardo gotico locale.
Il presbiterio,
di forma poligonale, è interamente percorso
da robusti costoloni che, intrecciandosi
armoniosamente, danno vita a delle chiavi di volta
figurate, tipiche dell'architettura di questa zona
in età altomedievale. Entro le nervature si
snodano le suggestive pitture di Jacun Pitor:
queste, basandosi sui toni accesi del blu e
dell'arancio, presentano un gioco di racemi
floreali fra i quali campeggiano delle allungate
figure sacre.
Sulle pareti
laterali della zona presbiteriale vi sono le figure
di S. Antonio e S. Giovanni Battista da un lato e
la rappresentazione dell'Adorazione dei magi
dirimpetto.
Questi afreschi,
altamente suggestivi per la loro vena popolaresca
che insiste su un acceso contrasto cromatico, sono
datati al 1894.

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RUTTARS
Chiesa di S. Vito e Modesto
Si erge
all'interno di in una centa di origine medievale,
risalente all'epoca in cui tutto il territorio
collinare gravitante attorno a Dolegna era
disseminato da una miriade di castelli e luoghi
fortificati.
Prima
dell'attuale, vi era qui una piccola chiesetta con
annesso un cimitero nel quale l'ultima sepoltura si
ebbe nel 1824. Successivamente, poiché il
precedente edificio di culto era troppo piccolo per
dare ospitalità a tutti i fedeli del luogo,
i quali erano oltretutto infastiditi dalla presenza
del cimitero all'interno dell'abitato, venne
costruita l'attuale chiesa.
La nuova chiesa,
costruita ad opera dell'architetto Giuseppe
CABASSI, fu inaugurata nel 1864, come attesta un
documento che ne ricorda la consacrazione, mentre
l'altar maggiore fu consacrato nel 1890.
L'interno
è ad una navata che si allarga con due
altari laterali: quello di destra (eretto nel 1875
grazie ad una donazione dell'imperatrice d'Austria
Maria Anna) ospita una pala con S. Antonio e
Angeli, quello di sinistra una statua lignea della
Madonna.
Il presbiterio
è stato affrescato da un pittore locale,
Domini, dopo la Seconda guerra mondiale.
Interessante iconograficamente è Il
compianto del Cristo che decora la lunetta,
poiché l'attenzione del pittore si è
focalizzata sui piedi della croce ai quali sono
inginocchiati la Madonna, Maria Maddalena e gli
Apostoli, lasciando all'osservatore il compito di
ricostruire la parte non dipinta.
Dietro l'altare:
un bellissimo affresco dove si vede soltanto la
parte finale della croce con i piedi del Cristo e,
inginocchiate ai piedi della Croce ci sono:. Nelle
lunette del soffitto del presbiterio ci sono i 4
Apostoli con i loro simboli.
Al centro della
navata, sul soffitto, si trova un affresco
rappresentante L'Annunciazione realizzato dal
pittore cormonese Trinko.

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LONZANO
INFERIORE
Chiesa della Madonna del
Rosario
La costruzione,
di origine antecedente ai restauri documentati del
1594, con qualche rimaneggiamento posteriore, si
presenta ad aula rettangolare Fu restaurata nel
1870 ad opera di. Macorig e nel 1925 da
Snidero.
Fu di
proprietà della famiglia Snidero, che
possedeva una bella villa sita in posto ameno
subito sopra e precedentemente appartenne alla
nobile. famiglia dei Canussio di Cividale, poi
passò al sig. Edoardo Macorig di Brazzano e
nel 1925 a Carlo Snidero consigliere di Cassazione,
morto nel 1941.
Unico ornamento
concesso alla severa sobrietà della
facciata, culminante nella monofora campanaria,
è costituito dal rosone che sormonta il
portale d'ingresso.
Ha sull'altare
una pala della Madonna del Rosario, la quale fu
portata qui da Tapogliano, dove i Canussio avevano
anche possessioni, e si dice sia della scuola del
Tiziano.

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LONZANO
SUPERIORE
Chiesa di S. Giacomo
Risale al secolo
XVIII, questa chiesa dedicata a S. Giacomo nella
quale si celebra, la domenica di Pasqua, una
solenne festa di Ringraziamento per l'assistenza
avuta durante la Seconda guerra
mondiale.
Fu fatta
costruire dagli antenati del poeta Zorutti,
Francesco, Domenico e Nicolò nel 1671.
Ad aula
rettangolare con travatura a vista, presenta un
coro quadrato con volta a botte. La facciata
culmina con una monofora campanaria, mentre la
porta, con cimasa sporgente e finestre
rettangolari; è sovrastata da una nichietta
semicircolare con arco a tutto sesto.
All'interno
ospita, dietro l'altare, sulla parete, vi è
un dipinto piuttosto grossolano, raffigurante la
Madonna del Rosario con S. Domenico, S. Giovanni
Battista e S. Antonio. Al fianco sinistro della
cappella vi è un bel tiglio, che dicesi
piantato ancora dal poeta. La chiesa è
dedicata a S. Giacomo Maggiore, ma viene chiamata
S. Giacobbe.

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VENCO'
Chiesa di S. Halaena
Sita su una
bella collina, questa chiesetta è piuttosto
recente, poiché risale al XIX secolo.
Rientra in
quella categoria di costruzioni sacre di carattere
popolare che comunemente vengono chiamate
"chiesette votive". In realtà tale
definizione è, in questo caso, impropria
poiché questa chiesetta non è stata
eretta in seguito a un voto per ringraziare Dio per
aver ricevuto un aiuto.
Sebbene non
abbia caratteristiche architettoniche di pregio,
questa piccola chiesetta ha comunque una certa
importanza dal punto di vista storico, in quanto
testimonianza di un'espressione artistica locale,
di un architettura minore che è espressione
di una religiosità popolare fortemente
sentita e vissuta.
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